“Dammi sei ore per abbattere un albero, e passerò le prime quattro ore ad affilare l’ascia.”
Abraham Lincoln
Conoscevi questa citazione del 16° Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln?
Con la prima strategia ci occuperemo proprio di questo: affilare le asce.
L’ascia di cui parlo ha a che fare con la tua motivazione e con le ragioni profonde che ti spingono a voler raggiungere qualunque obiettivo professionale tu abbia in mente al momento.
Ti tranquillizzo subito: nelle prossime email parleremo anche di aspetti più pratici. Eppure ti assicuro che, nel quadro generale, sono molto meno importanti di quanto tu possa credere.
Prima occupiamoci di gettare le basi. Perché sono proprio queste che ti aiuteranno a distinguerti e a farti strada nel mondo del lavoro.
L’ispirazione per il compito di oggi viene dal sito EfficaceMente. Avendone sperimentato personalmente l’efficacia, non potevo non condividerlo con te. Non solo!
Alla fine dell’email ti mostrerò anche come l’ho svolto io nel 2016 per il mio trasferimento a Londra.
Ecco in cosa consiste:
1. Definisci, in una sola frase o anche solo una parola, qual è il tuo obiettivo lavorativo (nel mio caso lo avevo sintetizzato nel “mantra” #LONDON)
Ad esempio:
- Cercare lavoro all’estero nei prossimi X mesi per poter lasciare quello attuale
- Trovare il mio primo lavoro terminata l’università
- Fare X colloqui nel mio settore per fare un salto di carriera o chiedere un aumento nel mio lavoro attuale
Mi raccomando, il tuo obiettivo dev’essere quanto più specifico e misurabile possibile.
2. Una volta definito, prenditi del tempo per rispondere a questa domanda in 10 punti: “Perché voglio davvero raggiungere questo obiettivo?”.
Perché vuoi trasferirti all’estero? Perché vuoi un nuovo lavoro? Perché… [inserisci il tuo obiettivo]?
Già. Perché?
Ti chiedo (e ti consiglio caldamente) di impegnarti ad arrivare a 10 punti per rispondere a questa domanda. Perché è il modo migliore per assicurarti che emergano le risposte più vere, più profonde e più significative per te e la tua vita.
Non per quello che pensano gli altri: la tua famiglia, i tuoi genitori, i tuoi amici o l’edicolante sotto casa. Perché indovina: non saranno certo loro a dover convivere ogni giorno con le tue scelte.
Il periodo della ricerca di un nuovo lavoro può essere entusiasmante ed eccitante. Eppure, come ogni grande cambiamento, porta con sé tanti momenti di sconforto, dubbio, preoccupazioni e messa in discussione persino di chi siamo e di ciò di cui siamo capaci.
Rileggere la lista dei tuoi “10 perché” proprio in quei momenti, ti aiuterà ad affrontarli con maggiore motivazione. Non solo. Ti farà anche arrivare ai colloqui con una maggiore consapevolezza di te stessa, di quello che hai fatto e di quello che vuoi realizzare. Tratto che, fra l’altro, non manca mai di colpire i selezionatori 😉
Come promesso, qui sotto trovi quello che ho compilato io il 21 gennaio del 2016 per raggiungere il mio obiettivo #London.
Riguardare questa lista e riscontrare quanto gli obiettivi in essa contenuti assomiglino a quelli che ho effettivamente raggiunto (superando poi ogni più rosea aspettativa), è davvero una sensazione incredibile.
E vorrei tanto che fra 8 settimane, 3 mesi o 1 anno, arrivassi a provarla anche tu.
Perché ne sei capace. Perché puoi farlo. Perché se non lo fai tu per te stessa, chi credi lo farà?
Ricorda quello che diceva Nietzsche:
“Chi ha un perché abbastanza forte, può superare qualsiasi come”
Alla fine di questo esercizio tu di perché ne avrai addirittura 10!
Noi ci rileggiamo domani. Ti racconterò della decisione che presi arrivata a quel bivio e passeremo a parlare… dal perché al come.
Buon esercizio 🙂
Arli.