Non importa che tu abbia già un impiego o sia al momento disoccupata.
Se stai cercando un nuovo lavoro, prima ancora di iniziare a inviare CV, fare colloqui o riti propiziatori, oltre ad una motivazione di ferro devi accertarti di avere con te anche un altro elemento essenziale: il giusto atteggiamento.
Hold on. Non ti sto suggerendo di indossare delle lenti rosa e di guardare il mondo come se fosse un luogo incantato popolato da fate, unicorni e arcobaleni.
L’atteggiamento di cui parlo è un approccio positivo e al contempo molto pragmatico alla delicata fase di ricerca di un nuovo lavoro. E rappresenta uno strumento indispensabile per affrontare gli inevitabili momenti di sconforto; quelli in cui sentirai di aver perso la bussola, la mappa e ogni tipo di orientamento.
Ricorda: ogni grande impresa parte con un buon piano.
Andiamo quindi sul concreto. Come si sviluppa questo fantomatico “atteggiamento giusto”?
In poche parole: dandoti struttura e obiettivi chiari e misurabili.
Sia nelle attività strettamente legate alla ricerca del lavoro che in quelle apparentemente sconnesse.
Ti faccio 2 esempi tratti dalla mia esperienza personale che possono aiutarti a delineare una traiettoria più chiara e veloce per te.
Nella ricerca lavoro:
Quando ho iniziato la ricerca, ho capito ben presto che avevo bisogno di un sistema. Un metodo che mi aiutasse a tenere traccia:
- Delle candidature inviate e dei dettagli di ciascuna (azienda, ruolo, contatti, note, etc.)
- Dei target di invio che mi ero data e dei tassi di risposta da parte di agenzie e aziende
All’inizio era un semplice foglio in cui segnavo le candidature che avevo inviato quel giorno. Poi si è trasformato in un sistema un po’ più complesso, ma estremamente utile, che ho trasferito su Google Sheets (l’equivalente di excel, ma con la comodità di averlo in drive). Puoi vederne un esempio semplificato qui, che puoi anche copiare e personalizzare per la tua ricerca. Se possibile ti consiglio di aprirlo da computer.
Dopo qualche giorno col morale particolarmente a terra, infatti, avevo fatto un patto con me stessa: mi sarei lamentata di non riuscire a trovare lavoro solo dopo che avessi inviato 100 candidature. Il mio target giornaliero era quindi di 5 candidature al giorno per 20 giorni di fila e quel sistema mi ha enormemente aiutata nel sentirmi in controllo, se non del risultato, quanto meno del processo.
Credimi, così facendo ti sentirai molto meno in balia degli eventi e più in carica della tua ricerca.
Al di fuori della ricerca lavoro:
Questo è un punto pericolosamente trascurato. Cercare lavoro può essere stancante e snervante. In certi momenti perché non accade nulla, in altri perché accade tutto e… tutto insieme (chiamate, colloqui telefonici, colloqui dal vivo…).
In tutto questo ci dimentichiamo spesso di chiederci una cosa: io come sto? Come mi prendo cura di me stessa e del mio benessere?
Nel mio caso:
- Avevo scelto di fare un piccolo investimento in una palestra sotto casa e il mio goal era quello di andarci almeno 4 volte alla settimana durante questo periodo. Gli effetti positivi dell’esercizio fisico valgono infatti tanto per il nostro corpo quanto per la nostra mente, il nostro umore e quell’atteggiamento di cui parlavo prima. Non ti piace la palestra? Allenati a casa, oppure vai fuori al parco: niente rasserena una mente in subbuglio come il potere rigenerante della natura.
- Mi ero data come obiettivo quello di completare un corso online di digital marketing dedicandoci almeno 50 minuti al giorno. Il marketing è uno dei miei interessi, oltre che il mio lavoro. Ne avevo quindi approfittato per unire l’utile al dilettevole, ma il concetto che vorrei che passasse è che in questo momento non puoi annullare tutto il resto per dedicarti solo alla ricerca del lavoro. Le cose, le attività e le persone che nutrono la tua mente, la tua anima e il tuo corpo (no, non parlo della Nutella…) non sono affatto distrazioni, ma strumenti e compagni essenziali in questo percorso.
Tu come ti prenderai cura di te stessa?
Se ancora non ti ho convinta, lascia che aggiunga un’ultima cosa.
Il “test dell’aeroporto”
Sai che, a parità di competenze e preparazione, l’atteggiamento dei candidati durante i colloqui è proprio una delle discriminanti più importanti per i selezionatori nella scelta del candidato vincente?
Molto spesso lo trascuriamo, eppure c’è forse da stupirsi?
Le persone vogliono assumere qualcuno con cui passerebbero volentieri del tempo insieme, se dovessero far tardi la sera in ufficio per finire una presentazione. O se rimanessero incastrate in aeroporto per ore durante un viaggio di lavoro a causa di uno sciopero delle linee aeree.
Come puoi presentarti ad un colloquio con un atteggiamento positivo, entusiasta e brillante, se il resto del tempo lo passi preoccupandoti o piangendoti addosso?
Su questo punto vorrei fornirti ancora tantissime altre dritte e strategie, ma tutto a suo tempo. Intanto ricordiamoci che questa è una maratona: si vince andando avanti lentamente, ma con costanza!
Riuscirci è sempre facile? Assolutamente no.
Non farlo renderà il tutto ancora più difficile? Assolutamente sì.
Ma il vero punto qui non è se sia facile o difficile. Bensì, come diceva Roosevelt, riuscire a:
“Fare quello che puoi, con quello che hai, dove ti trovi”.
Quindi vai e fai! Che tu in questo periodo stia cercando lavoro oppure no, spero che questi spunti ti siano stati utili per una riflessione più ampia. E se anche non stai cercando lavoro ora, ricorda che il momento migliore per nutrire il tuo network e piantare nuovi semi è proprio questo.
Noi ci rileggiamo domani per parlare di… curriculum 🙂
Arli.