Come essere più produttivi per realizzare i nostri sogni e progetti usando solamente un timer e un diario.
Qualche settimana fa, per la seconda o terza volta, ho finito di vedere tutte e sette le stagioni di “Una mamma per amica” (Gilmore Girls nella versione originale). Certo, potrei attribuire la responsabilità alla pandemia e a questo clima di semi lockdown, ma per onestà intellettuale non lo farò 😉
Concluso anche l’ultimo episodio, non contenta delle decine di ore sprecate investite in quest’attività ricreativa, ho fatto ciò che ogni persona sensata, orfana di una serie appena conclusa, può fare. Ho iniziato a cercare interviste, curiosità e approfondimenti riguardanti la serie e gli attori.
Ho così scoperto l’esistenza dell’autobiografia di una delle protagoniste, Lauren Graham (aka Lorelai Gilmore). E, all’interno del libro, una tecnica su come essere più produttivi che l’attrice hollywoodiana utilizza quando è impegnata a scrivere libri o sceneggiature.
Come lei stessa dice, la tecnica si basa sulla tecnica del pomodoro, ma con una variante che io trovo utilissima per sconfiggere la procrastinazione, i dubbi, i momenti di incertezza e sconforto che emergono ogni volta che intraprendiamo un nuovo progetto.
COME essere più produttivi: ma prima ancora PERCHÈ?
Viviamo in una società della performance. In cui siamo chiamate a competere, produrre, consumare.
A dimostrare costantemente il nostro valore tramite un titolo di lavoro, il conto in banca, l’auto o la casa che possediamo, il numero di follower che abbiamo.
In cui siamo chiamate ad affermare il nostro “personal brand“, prima ancora di costruirci come persone.
A guardare di più al nostro status che a come stiamo e ci sentiamo.
Vista in quest’ottica, impegnarsi a scoprire come essere più produttivi può suonare come l’ennesima effige da rincorrere, mentre ci muoviamo affannate su un tapis roulant che non conduce da nessuna parte.
Perciò, prima ancora di guardare al come, soffermati sempre sul perché. Perché vuoi essere più produttiva? Quale risultato vuoi raggiungere? Chi vuoi accontentare?
La produttività può essere un altro anello della catena che ti imprigiona, o la chiave che finalmente te ne libera.
Nel mio caso, essendo alle prese con un lavoro che mi gratifica, ma che mi richiede anche tanto tempo ed energie, questa tecnica di produttività si sta rivelando davvero utile per ritagliarmi più tempo per me stessa e i miei obiettivi (incluso il progetto Donna In Carriera :)).
Maggiore produttività con un timer e un diario
Il principio alla base di questo stratagemma è di garantirci un modo definito e facilmente realizzabile per “portarci a casa” l’obiettivo giornaliero. Vediamo insieme come funziona e poi perché funziona.
Per svolgere questo esercizio, avrai bisogno solamente di due cose:
- Un timer, che si tratti di quelli fisici da cucina o quello sul telefono.
- Un diario, un taccuino o un supporto qualsiasi su cui scrivere (preferibilmente a mano).
Istruzioni:
Decidi già dal giorno prima quanto tempo dedicherai al tuo progetto quel giorno.
Quale progetto? Si può trattare di un side project, una tesi, un blog, il business plan della tua start-up, o un sogno nel cassetto che richiede la tua attenzione. Un inizio solido è un’ora al giorno, ma puoi anche iniziare con trenta minuti (o i canonici 25 della tecnica del pomodoro).
La regola generale è che è molto meglio scrivere poche ore ogni giorno, anziché tante ore un giorno solo e poi nulla per diversi giorni. Il punto è minimizzare la resistenza e mantenere l’abitudine. Perciò, se possibile, dedica al tuo progetto questi 15, 30 o 45 minuti anche nel weekend.
Nei momenti di dubbio, pressione o autocritica, decidi deliberatamente di dedicarci meno tempo.
Questo appuntamento non si deve trasformare nell’ennesimo obbligo. Al contempo, però, trattalo alla stregua di una call di lavoro. Mettilo a calendario e rispettalo con la stessa serietà con cui tratteresti un importante incontro lavorativo.
Le regole:
- Durante il tempo che dedicherai al tuo progetto sono banditi messaggi, social, chiamate o notifiche. Metti via il telefono e rispetta questo momento. Si tratta della tua vita; ti meriti e devi a te stessa un’ora senza interruzioni. Anche dalle persone a te più care. Dì loro a cosa stai lavorando e chiedi supporto. Se sei la prima a rispettare la tua ora, loro lo faranno con te.
- Niente internet, nella maniera più assoluta. Che si tratti di quello del telefono o del computer, spegni del tutto il Wi-Fi. Quella ricerca assolutamente importante e necessaria che devi fare per andare avanti nel progetto? Prendi un appunto e segnati di farla dopo.
- Niente musica che contenga testo e parole, a meno che non siano in una lingua che non comprendi. Le cuffie con il noise cancelling possono essere utili, ma non necessarie né certamente indispensabili.
- Niente lettura, matite da spuntare, pulizia della scrivania, ripiani da spolverare o caffè da preparare. All’interno della tua ora puoi fare solamente due cose o non fare null’altro. Vediamolo insieme.
Il procedimento
- Appena iniziato il periodo di tempo che intendi dedicare al tuo progetto, apri due documenti: il progetto a cui stai lavorando e il tuo diario. Se ancora non hai un progetto a cui stai lavorando ma vuoi iniziare ad esplorare delle idee, parti solamente col diario e un foglio bianco.
- Per tutto il tempo che hai allocato a quest’attività, il tuo unico scopo è mantenere il tuo appuntamento. Tutto qua. Puoi passare il tempo scrivendo al tuo progetto, al tuo diario o non facendo nulla e guardando il vuoto (a patto che non inizi a fare altro). Se decidi di scrivere, puoi farlo a riguardo di qualunque cosa: idee per il futuro, lamentele, cosa hai mangiato per cena e via dicendo…
- Quando e se lo vuoi, puoi spostarti dal diario al documento del tuo progetto e scrivere per il tempo che ti va. Quando la noia e la stanchezza del progetto emergono, puoi tornare nell’area confortevole del diario. E viceversa. Utilizziamo così la noia e il senso di difficoltà che a volte emergono nel processo creativo; spostandoci all’interno di questi confini. L’importante è non prendersi altri spazi al di fuori di questi tre: il tuo progetto, il tuo diario o il vuoto.
- Se ti va, va benissimo scrivere esclusivamente sul diario. Succede di rado, ma va bene. Niente giudizi: il tuo scopo è mantenere il tuo appuntamento con la scrittura e questo va benissimo.
- Quando l’ora finisce, anche se sei esattamente a metà di una frase, interrompi lì dove sei. Se hai programmato un’altra ora, concediti una pausa prima di riprendere. Il periodo inviolabile è all’interno dell’ora, non tra le ore.
- Se non riesci a completare le ore che ti sei data come target per quel giorno, significa che ne hai allocate troppe. Se il mercoledì hai programmato due ore e non sei riuscita a completarle, crea un appuntamento più breve per il giorno dopo. Lasciati il passato alle spalle, senza sensi di colpa, e vai avanti.
Un paio di spunti per concludere:
- Se cerchi l’app che ti faccia da timer, io ti consiglio Forest (per iOS). La uso già da due anni e mi piace tantissimo.
- Questo approccio così libero all’utilizzo del diario ricorda un po’ le morning pages, se vuoi scoprire di cosa si tratta ne ho parlato in questo articolo.
Perché funziona
- L’esercizio ci insegna ad osservare il nostro lavoro non sulla base di quello che produciamo o quanto performiamo, ma sul comportamento virtuoso legato all’atto di mantenere l’appuntamento con il nostro impegno.
Rappresenta un obiettivo semplice, misurabile, libero da ansie inutili o dal pericolo del “fallimento”. È alla portata di ciascuna di noi, perché ognuna di noi può trascorrere 15, 30 o 60 minuti del proprio tempo seduta a scrivere o a fare niente. - Creare dei confini per la nostra creatività e il nostro pensiero, invece che limitarci crea il terreno adatto all’atto creativo.
- Avere un supporto (il diario) su cui scaricare tutti i nostri dubbi, pensieri e insicurezze ci permette di liberarci di quelle zavorre mentali che a volte bloccano il processo creativo.
Una volta mantenuta la promessa, assicurati di dartene credito. Hai tenuto fede al tuo impegno, ti sei liberata di quell’ansia sottile che ci prende quando non facciamo quello che dovremmo (e in fondo vorremmo), di quella voce che a volte ci dice che non stiamo facendo abbastanza. Hai sconfitto la resistenza.
Tutto questo va via e lascia spazio al vuoto. Un album bianco da riempire con la tua creatività.
P.s. Che ne dici? Fra le tecniche su come essere più produttivi si può annoverare quella di guardare sette stagioni di una serie grazie alla quale scoprire una nuova tecnica di produttività?! 😉
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Arli.
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