Una lista di libri da leggere nel 2022 per iniziare l’anno con più intenzionalità, presenza e gioia.
Sin da quando ero piccola, ricordo che leggere è sempre stato uno dei miei passatempi preferiti. Di volta in volta, è stato:
- Un portale per viaggiare con la fantasia e la creatività (grazie alla meraviglia dei libri per bambini).
- Una chiave per imparare nuove lingue, per conoscere altri mondi, per addentrarmi nella psiche e nella personalità umana (grazie al mio primo amore letterario; i grandi classici).
- Una visione privilegiata per farmi ispirare dalle storie, gli errori e le lezioni altrui (grazie alle autobiografie di personaggi famosi o “di successo”).
- Uno strumento per imparare strategie e routine per la mia crescita personale (grazie ad un’attenta selezione di libri di questo genere). O teorie e applicazioni per il mio percorso professionale (grazie a libri di business, marketing e psicologia).
Negli anni sono sempre stata un’avida lettrice, passando da un minimo di 20 libri l’anno -in quegli anni in cui il lavoro mi prendeva particolarmente- ad altri in cui ne leggevo una cinquantina. Dal 2010 ho l’abitudine di raccogliere in un file excel la lista dei libri letti incluse le valutazioni 🙂
Vedere (screenshot) per credere. Questo risale al 2013.
Quest’anno, con tutte le sue sorprese e punti di svolta, ad oggi -13 dicembre 2021- ho già letto quasi 60 libri.
Non che la numerosità conti in sé e per sé. Però a riguardare queste statistiche, mi sembra quasi di riconoscere una certa correlazione fra il numero (alto o basso) di libri letti e la qualità di vita che mi sono creata in quel determinato anno. Fra quel numero e il tempo che mi sono concessa e creata per me stessa, per l’apprendimento o per il relax.
Riconosci anche tu questa correlazione nella tua vita?
Per tutte queste ragioni, da quest’anno ho deciso di pubblicare, ogni dicembre, una lista dei libri che più mi hanno ispirata, insegnato o fatto passare delle ore ricche e dense di emozioni. Un’idea ispirata alle liste di fine anno di Bill Gates e del sito italiano di riferimento per la crescita personale, EfficaceMente.
Spulcia fra le mie raccomandazioni e fammi sapere se inserirai uno di questi titoli nella tua lista di libri da leggere nel 2022.
1. Finding Meaning – David Kessler
Il 2021 è iniziato con un lutto in famiglia che ha cambiato di molto le carte in tavola e mi ha dato la spinta per decidere di licenziarmi e prendermi un anno simil-sabbatico. L’autore di questo libro è stato allievo e ha lavorato a stretto contatto con Elisabeth Kübler-Ross, la psicologa che ha teorizzato le famose cinque fasi del lutto (negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione).
Con il permesso anche della famiglia della Dottoressa Elisabeth, ha introdotto una sesta fase a questo framework, quella del “meaning”, il ricercare e trovare un significato al lutto. Avendo lui stesso perso entrambi i genitori e un figlio, lo ha fatto con grande empatia ed intelligenza.
La perdita ci ferisce e ci paralizza, può rimanere aggrappata alla nostra vita per anni. Se invece ci permettiamo di muoverci in questa sesta fase, possiamo trasformare il lutto in qualcosa di più profondo e trovare una strada per andare avanti.
Al momento il libro è disponibile purtroppo solo in inglese, qui. La gran parte di quelli di Elisabeth Kübler-Ross sono invece stati tradotti in italiano.
Due altri libri sul tema che mi hanno molto colpita:
- Se la morte ti ha tolto qualcosa, tu restituiscilo – Naja Marie Aidt. L’autrice è tra le voci più acclamate della letteratura danese e nel libro narra l’inenarrabile; la morte di un figlio. Non è un saggio, non è un racconto, non è un romanzo, non è una raccolta di poesie. Non è niente di tutto ciò ed è tutto questo insieme. Il grido nero di angoscia e dolore animale di una madre che perde un figlio; il tentativo di venire a patti con l’inevitabilità della morte e quella della vita che va avanti.
- Io sono più amore. Un canto di forza, dolore, rinascita – Francesca Fioretti. È il libro in cui Francesca racconta della morte improvvisa del compagno Davide Astori, ex capitano della Fiorentina venuto a mancare a causa di un infarto a soli 31 anni. No avevo aspettative particolari sul libro, ma l’ho trovato un canto di estrema forza, resilienza, rispetto ed eleganza.
“Se la morte ti ha tolto qualcosa, / tu restituiscilo / restituisci / ciò che hai avuto da colui che è morto / quando era vivo / quando era il tuo cuore / restituiscilo a una rosa, / un continente, un giorno d’inverno / a un ragazzo che ti guarda / dal buio del cappuccio”
2. Sentiti bene nella tua casa: guida pratica all’interior design – Frida Ramstedt
Si sa, esiste una correlazione fra l’ordine esteriore e quello interiore. Questo libro insegna le “regole” dell’estetica quando si parla di design per la casa; con teoria e illustrazioni su forme, colori, dimensioni, luci e tanto altro.
Se cerchi un’infarinatura per arredare casa o ridare nuova vita, magia e atmosfera ai tuoi ambienti, da non esperta in materia questo libro mi è sembrato un ottimo punto da cui partire. E il libro stesso – come poteva essere diversamente? 🙂 – è uno di quei volumi perfetti da tenere sul tavolo in salotto.
Lo trovi qui in inglese e qui in italiano.
3. Le 7 regole per avere successo – Stephen Covey
Pur essendo questo un caposaldo dei testi della crescita personale, io non lo avevo ancora letto.
E pur trattandosi di un libro vecchio di decadi (è stato pubblicato nell”89), è ancora molto attuale, perché parte da principi atemporali.
Alcuni esempi? Il concetto di “partire dalla fine“, di creare dei sistemi per prioritizzare ciò che è più importante e di “tenere sempre affilata la propria ascia”. Un libro assolutamente da leggere e, una volta letto, rispolverare ogni tanto.
Lo trovi qui in inglese e qui in italiano.
È incredibilmente facile farsi incastrare dalla trappola dell’attività, dagli impegni della vita, dal lavorare sempre di più per salire la scala del successo, accorgendoci all’improvviso che è appoggiata all’edificio sbagliato – Stephen Covey
4. Period Power – Maisie Hill
A questo libro ho dedicato un articolo apposito (che ti stra-consiglio di leggere) e non poteva essere diversamente. È il primo libro che ho letto sul tema del ciclo mestruale e di come l’andamento dei nostri ormoni influenza umore, fame, apertura verso il mondo e gli altri, livelli di produttività e tanto altro ancora.
È un libro che per il 95% mi ha aperto gli occhi su un tema (e un indicatore della nostra salute) fondamentale. Dall’altro, per il restante 5%, mi ha quasi fatto un po’ rabbia.
Ho trovato incredibile che in 33 anni (circa 20 dei quali di età fertile) io abbia scoperto queste informazioni solo ora e solo per mia curiosità. Perché non se ne parla di più? Beh, io ho fatto la mia piccola parte. Leggerò altri libri su questo tema.
Intanto ti consiglio di prendere la tua copia, qui in italiano o qui in inglese (l’autrice vive nei pressi di Londra, non escludo di incontrarla di persona prima o poi per un’intervista :)).
5. I doni dell’imperfezione – Brené Brown
Brené Brown è una “ricercatrice delle emozioni”, diventata famosa per un suo TED Talk andato virale sul “potere della vulnerabilità” (puoi vederlo qui, ad oggi ha più di 56 milioni di visualizzazioni).
Se vuoi scoprire un po’ di più di questa super donna, ricercatrice e storyteller texana, ti consiglio di partire dalle sue tantissime interviste o dal suo speciale Netflix “Call to Courage” (tradotto in italiano come “Trovare il coraggio”).
Brené negli anni ha raggiunto quasi il livello di “celebrity”. Ha intervistato Barack Obama, Melinda Gates, Joe Biden e viene a sua volta regolarmente intervistata da Oprah ed Ellen (le due presentatrici americane più famose). Ha scritto ben 6 libri, il primo dei quali auto-pubblicato dopo una serie lunghissima di rifiuti. Quest’estate ho deciso di leggere la sua opera omnia e questo è quello da cui ti consiglio di partire. Lo trovi qui in inglese (ha oltre 20.000 review con una media di valutazioni del 4.7) e qui in italiano.
Di recente è anche uscito il suo “Atlante del cuore: mappare le connessioni significative e il linguaggio dell’esperienza umana”. Niente spoiler, ma anche senza averlo letto ho il sospetto che finirà nella lista di libri dell’anno prossimo 🙂
6. Anna dai capelli rossi – Lucy Maud Montgomery
Come? Ma questo non è un libro per bambini? Sì, lo è. E non solo uno, bensì una collana di 8 libri, per un totale di oltre 2.600 pagine 😄
Ormai da anni ho l’abitudine di leggere almeno un libro per bambini all’anno (idealmente 2, uno in estate e uno a Natale). Soprattutto in un lustro in cui i libri erano diventati per me quasi esclusivamente uno strumento di apprendimento e miglioramento continuo, questa abitudine lasciava spazio alla parte più ludica e bambina. Nutriva quello che Pascoli chiamava il nostro fanciullino interiore.
Credo che più andiamo avanti negli anni, più dobbiamo crearci il tempo e lo spazio per tornare a leggere testi per bambini; per la nostra creatività e la nostra libertà di spirito. Come ha detto Picasso: “A quattro anni dipingevo come Raffaello, ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Un bel modo di chiudere il cerchio.
Se vuoi scoprire il mondo di Anna prima di impegnarti nella lettura, ti consiglio di partire dalla serie Netflix “Anne with an E“. Io l’ho guardata in qualche giorno e, da quello che mi hanno detto tante altre persone, posso dirti che ha conquistato non solo i bambini 🙂
C’è in noi un bambino che non ha solo brividi […] ma anche lacrime e momenti di gioia. Quando siamo ancora giovani, confonde la sua voce con la nostra, e dei due bambini che corrono e, nel divertimento, lottano e, sempre insieme, provano paura e speranza, che esultano e piangono, un solo battito del cuore si sente, un grido, un gemito. Ma noi invecchiamo, e lui rimane giovane; nuovi desideri si risvegliano nei nostri occhi, e lui si aggrappa alla sua serena antica meraviglia; le nostre voci si approfondiscono e si induriscono, eppure il suo continua a risuonare come un rintocco. Un rintocco segreto che non sentiamo, forse, così distintamente nella nostra giovinezza come negli ultimi anni, perché allora siamo così impegnati a lottare e a farci valere che abbiamo poco tempo per pensare all’angolo della nostra anima da cui risuona… – Giovanni Pascoli
7. Nutrire il cervello. Tutti gli alimenti che ti rendono più intelligente – Lisa Mosconi
Lisa Mosconi è una neuro-scienziata e nutrizionista italiana, sebbene viva e lavori a New York da tanto tempo. Oltre a questo, è una grande sostenitrice delle donne e della loro salute.
Sapevi che molti degli studi scientifici che vengono fatti non includono un numero adatto di donne? Leggendo i suoi libri ho scoperto che, anche in ambito scientifico, noi donne veniamo ancora un po’ trattate come pazienti di serie B.
I libri della Dottoressa Mosconi, con grande chiarezza e preparazione, ci aiutano a comprendere la relazione fra il cibo e il cervello. E come quello che mangiamo può impattare a lungo andare la nostra mente, o aiutarci a prevenire malattie neurodegenerative che rischiano seriamente di accorciare la quantità e qualità della nostra vita.
A mio avviso un bellissimo regalo da fare a noi e ai nostri cari. Da vivere senza ansia, ma con la forza e il potere che ci diamo quando ci prendiamo cura di noi stessi.
Il libro da cui partire è senz’altro “Nutrire il cervello” (in inglese “Brain Food: how to eat smart and sharpen your mind“). Se però non hai problemi con l’inglese, ti consiglio anche “The XX Brain“, incentrato in particolar modo sulla salute delle donne e su quello che possiamo fare per massimizzare la nostra salute cognitiva.
8. La metà scomparsa – Brit Bennett
È solo da quest’anno che ho ripreso un rapporto più “rilassato” con i libri. Il primo anno in cui non leggo solo saggi, libri di business o psicologia. In cui non pretendo -da loro e da me- che siano solo fonte di apprendimento, di nuove conoscenze o tecniche da applicare.
Ho permesso che questa passione che ho da sempre potesse tornare ad essere più spontanea, più gioiosa, meno rigida; affinché nutra non solo la mia mente e le mie ambizioni, ma anche altre parti di me.
Sono così rientrati in scena anche i romanzi e “La metà scomparsa” (The Vanishing Half in inglese, valutazione media 4.4 su oltre 65.000 valutazioni) è uno di quelli che mi ha maggiormente colpita.
La storia si svolge nel paese di Mallard, in Louisiana, dove si è riunita una comunità di neri dalla pelle chiara, “che non sarebbero mai stati accettati come bianchi ma rifiutavano di farsi trattare come neri”. Da qui parte la storia di due gemelle, i cui binari inizieranno a prendere strade dapprima diverse, poi sempre più lontane.
La metà scomparsa non è solo la storia di una gemella e della strada che sceglie di prendere, ma anche quella a cui noi stesse rinunciamo quando decidiamo di amputare parti di noi per far parte di un certo gruppo o comunità.
In questo tema della dualità, che è banalmente quello delle protagoniste (ma anche di vari personaggi secondari) c’è tutto il tema dell’identità, dell’appartenenza, dell’accettazione di sé e prima ancora della comprensione profonda di chi si è davvero.
E ciò che siamo davvero sta nelle nostre radici, o nei rami e nelle foglie a cui consentiamo di fiorire?
9. La spinta – Ashley Audrein
Sempre in linea con il punto precedente, un altro romanzo-thriller che ho letto quest’anno è stato “La spinta”, il romanzo di debutto della bravissima scrittrice canadese Ashley Audrein (sta lavorando al suo secondo libro in uscita nel 2023 e già non vedo l’ora ;)).
La forma di thriller psicologico sembra quasi il cavallo di Troia che l’autrice ha usato per trattare temi più profondi. Quello dell’ascolto e della fiducia in noi stesse, come donne e come madri. Dell’importanza di ascoltare il nostro intuito e la nostra voce, senza farci sopraffare da quelle altrui.
Uno di quei libri che lascia nel dubbio fino alla penultima pagina e di cui spero faranno presto un film 🙂 Trovi il libro qui in inglese e qui in italiano.
P.S. A inizio anno, dopo il lutto familiare, cercavo qualcosa in cui immergermi totalmente e che, almeno per qualche ora, mi distraesse dai pensieri. Ho letto così tutti i libri di Donato Carrisi. Non lo conoscevo, ma è un autore di gialli e thriller famoso a livello internazionale e i suoi libri hanno venduto milioni di copie. Alcuni possono sfociare un po’ nella violenza e nel pauroso, ma se cerchi qualcosa di un po’ più soft e lui ti incuriosisce, allora ti consiglio di partire da “La ragazza nella nebbia“.
11. Keep it moving: lezioni per il resto della tua vita
Abbiamo parlato della mente con Lisa Mosconi, ora passiamo al corpo.
Ho scoperto Twyla Tharp su suggerimento di un Director di una delle agenzie creative più importanti e famose. Dopo aver letto “The Creative Habit“, ho deciso di leggere anche “Keep it moving” (purtroppo entrambi sono disponibili solo in inglese).
Se come me non sei familiare col mondo della danza, il nome Twyla Tharp ti dirà poco o niente; questa donna è però una delle coreografe più importanti e famose. Oggi ha 80 anni, il libro è uscito un paio d’anni fa, e lei irradia un’energia, una forza e un carattere da cui posso solo sperare di prendere esempio. Lo trovo un esempio fantastico di come avvicinarsi alla vecchiaia con senso dell’umorismo e consapevolezza di sé.
Ad ogni “lezione” di vita tratta dalle sue esperienze, Twyla accoppia degli esercizi da fare, quasi per imparare le varie lezioni attraverso il nostro strumento principale: il corpo. Quando ad esempio parla dell’importanza di saper rimuovere gli ostacoli dal nostro camino, suggerisce alcuni esercizi di isometria, il più banale dei quali è quello di di premere i palmi delle mani l’uno contro l’altro, con le dita rivolte verso l’alto.
La mente che guida il corpo, il corpo che insegna alla mente… Esercizi e pratiche che ho già incorporato nella mia morning routine.
12. Working identity: Unconventional Strategies for Reinventing your Career – Herminia Ibarra
Herminia Ibarra è una docente di Harvard e dell’INSEAD e in questo libro sono condensate le sue scoperte di una ricerca di diversi anni sul cambiamento professionale.
Sul cambiamento che richiede a livello più alto di identità e sulle strategie e tecniche da utilizzare per assicurarci una gestione del cambiamento quanto più intelligente e fluida possibile. Non è un testo ultra-scorrevole, a mio avviso, però è senz’altro ricco, denso e meritevole se vuoi un’indicazione e un confronto con le tante altre storie del libro in un momento di pivot di carriera.
Il libro è stato tradotto in italiano e lo trovi qui (purtroppo al momento non risulta disponibile) ed è disponibile in inglese qui.
Per lavoro e interesse personale, ogni anno leggo ovviamente tantissimi libri sul tema carriera (ma anche business, marketing e psicologia). Eppure ho deciso di lasciare il libro su questo tema per ultimo.
Come promemoria, a me e a te, che nelle letture -come nella vita in generale- il nostro lavoro è solo una parte di quel che siamo, impariamo e a cui dedichiamo tempo ed energie.
Mi auguro che questa lista ti abbia ispirata e che qualcuno di questi titoli entri a far parte della tua lista di libri da leggere nel 2022. O magari in qualche regalo di Natale per il 2021.
E tu? Quali libri hai letto che ti hanno particolarmente colpita quest’anno? Fammelo sapere nei commenti, sono sempre curiosissima di scoprire nuovi titoli e nuovi mondi 🙂
Arli.
Vittoria Nervi dice
Salve Arla
Ho letto il libro di Ibarra che tu citi in inglese anni fa per lavoro come career strategist
Esiste una versione in italiano
“Identità al lavoro. Strategie non convenzionali per trasformare la carriera (e la vita) ”
editore Etas.
Grazie per i suggerimenti
Arli dice
Ciao Vittoria,
Grazie tante della segnalazione, ho appena aggiornato il post.
Per il lavoro che fai credo che questo testo sia un caposaldo quasi immancabile, soprattutto considerato quanto sempre più frequenti stanno diventando i cambi di carriera. C’è qualche altro libro sui generis che ti ha colpita in particolar modo?
Grazie a te per il commento e intanto buone feste.
Arli.
Lucia Stoppa dice
Come sempre, mi meraviglia negli articoli di Arli la sua lucidità di pensiero e insieme la delicatezza che usa nel modo di affrontare temi anche spinosi.
A volte si è così presi dal vortice personale che anche una semplice lista di libri da leggere è fonte di ispirazione.
Grazie
Arli dice
Ciao Lucia,
Che bel complimento. Ti ringrazio molto e mi fa piacere che la lista ti sia stata di ispirazione.
A presto e buone feste,
Arli.
Yvonne dice
Ciao Arly,
sono iscritta alla tua newsletter da un po’ e ti faccio i miei complimenti.
Ho anche scoperto che segui il buon Andrea Giuliodori, che mi ha letteralmente conquistata con le sue liste di libri. Devo dire che questa tua lista è stata per me fonte di ispirazione mi sono appuntata quasi tutti i titoli. Volevo chiederti se per leggere così tanto applichi tecniche di lettura veloce oppure come riesci a ritagliarti gli spazi per la lettura. Amo i libri alla follia. Il cartaceo per me rimane il top, anche se il digitale risulta utile come salvaspazio, ma faccio fatica a leggere dallo schermo per molto tempo. Hai qualche suggerimento? Grazie ancora!
Arli dice
Ciao Yvonne,
Grazie tante dei complimenti e di dedicarmi il tuo tempo.
Anche io quest’anno sono passata ad utilizzare un po’ più il digitale (con l’app Books di Ipad, non Kindle, perché almeno conservo i colori). E anche io continuo a preferire la carta, ma non avendo ancora una casa fissa di proprietà, i libri iniziano ad essere un po’ troppi 🙂
Per quanto riguarda l’utilizzo dello schermo, usando l’ipad tengo la luminosità molto bassa e soprattutto il filtro giallo H24 al massimo (per contrastare le luci blu). Durante la settimana dedico per lo più la sera e a volte il post-pranzo alla lettura. Nel weekend cerco di fare delle sessioni più lunghe e le penso proprio come “sessioni di relax e concentrazione”. Con l’uso di telefoni e dispositivi vari siamo sempre connessi e distratti e riconosco che la lettura è un’abitudine che mi distende, appaga ed è anche un allenamento in termini di focus. Una cosa che sto provando a sperimentare ora è fare proprio dei blocchi di tempo dedicati alla lettura (ad esempio con un timer di un’ora; suona un po’ costrittivo, invece per me è un’ora che vola). E portandomi un libro o l’ipad sempre in borsa, ogni momento diventa buono per leggere (soprattutto se si sostituisce l’abitudine di prendere il telefono e controllare IG o altre app con quella di aprire un libro).
Queste sono alcune delle cose che faccio. Per te cosa sta funzionando?
Pamela dice
I doni dell’imperfezione è stato scritto per me, credo 🙂
questo post cade proprio a fagiuolo, come si suol dire. L’ambiente lavorativo è una palestra pazzesca per costruire la nostra autostima e smussare gli angoli del carattere più deboli o più imperfetti giust’appunto. Io ad esempio sul lavoro ho sempre avete relazioni con i colleghi mooolto sofferte. Ho cercato sempre di non tirarmi indietro ed affrontare questi conflitti perchè sono sempre stata convinta che se li avessi evitati mi si sarebbero riproposti e perchè ho sempre creduto potessero essere una palestra di vita. Nella fattispecie: io faccio errori. A volte mi distraggo, a volte mi assale la noia, altre volte mi dimentico della procedura o a volte proprio non la conosco, mi butto e….faccio errori. Accanto, ovviamente, ho invece la collega perfetta, quella che gli errori non solo non li fa mai ma che trova tuttte le mie disattenzioni, dimenticanze, sviste. me le fa notare tutte Ed io, su questo aspetto vulnerabilissima, ci rimango male, sono mortificata, mi sento di star deludendo chi mi ha assunta. Rimugino sul perchè io faccia sempre tutti questi errori. Non è stato facile e non lo è tuttora ma ho riconosciuto il mio implacabile giudice interiore, gli parlo, cerco di ascoltarlo, rivedo la mamma che da piccola mi sgridava, rivedo tutte le mie debolezze. Le scrivo, scrivo tanto, do voce a tutti i giudici, cerco di perdonarmi, accogliermi, sorridere del fatto che tutto il mio valore debba ricadere in una sola casella: quella dell’impiegata amministrativa che fa errori. Non è semplice ma pian piano, dopo essermi detta che la cosa più tragica che possa accadere sia il licenziamento causa errori, sto imparando veramente a capire come funziono. Vorrei veramente che l’imperfezione sia un dono….
Arli dice
Ciao Pamela,
Che bello quello che hai scritto. È verissimo, serve molta compassione e gentilezza verso noi stessi (quando in genere siamo i giudici più severi dei nostri stessi errori). Credo che quello sia -e debba sempre essere- il punto di partenza.
Per quanto riguarda il tema degli errori, devo dire che è uno degli articoli più letti del blog. Credo che negli ultimi anni la nostra soglia di concentrazione e attenzione -come società in generale- sia scesa drasticamente. Già questo di suo non aiuta; io cerco di allenare questo muscolo limitando il tempo sul telefono e praticando momenti di mindfulness in momenti diversi della giornata. E poi mi aiuta tantissimo avere check-list e note a cui affidarmi. Magari prova a confrontarti con la tua collega su questo punto; chissà che non ne possa nascere uno scambio più profondo per entrambe 🙂
Grazie ancora della tua condivisione, buone feste e buone letture 🙂
Giuliana dice
Ciao Arli,
Davvero complimenti per gli articoli che scrivi e per le newsletter.
In questi giorni ho riscoperto il piacere della lettura “grazie” alla quarantena che ho dovuto fare in casa. E devo dire che eliminando (o almeno riducendo) il tempo passato sui social e al telefono in generale, ho ritrovato calma, focus, entusiasmo, concentrazione, ho ricominciato a sorridere dopo un periodo difficile. E’ pazzesco! Ovviamente ho appuntato un bel po’ di questi libri dell’articolo.
Voglio condividere anche quelli che mi hanno appassionato di più in questi giorni:
– design your life: per riflettere sulla visione della vita e del lavoro e creare delle idee e vite prototipo alternative
– lascia andare! : per accettare tutto quello che non si può cambiare
– factfulness: 10 motivi per cui non capiamo il mondo e per cui le cose vanno meglio di quello che pensiamo (un’iniezione di positività)
– …ps: per ritrovare la mia parte fanciullesca ho ricominciato la saga di Harry Potter che ADORO 🙂
Buon anno!
Arli dice
Ciao Giuliana,
Grazie tante delle tue parole e dei libri che hai suggeriti (ne ho letti 2 su 3, mi manca “Lascia andare”, titolo che sposo a pieno come filosofia).
La parte su Harry Potter mi ha fatta sorridere; per il prossimo Natale mi sono messa in testa di costruire il castello di Hogwarts dei Lego. Quindi ti capisco molto bene 🙂
Grazie ancora e nel frattempo mi auguro tu ti sia ripresa del tutto.
A presto,
Arli